Parlando di costo “medio”, per affittare un monolocale a Milano sono necessari 700 euro, 900 per un bilocale, e 1.200 se si cerca un appartamento di tre vani. Tuttavia questi sono, appunto, costi medi, risultanti da un’analisi che mette insieme i costi più bassi delle case in periferia con quelli più alti del centro.
Nel caso specifico dei monolocali, si parte dai 400 euro circa di Ponte Lambro per arrivare ai 1.400 di Brera e San Babila, passando per i 500 di Quartiere Torretta, i 900 di Cadorna e i 1.200 di Sempione.
Facciamo il caso di un appartamento di 80 metri quadri: per affittarlo ci vogliono intorno a 800 euro nella zona di Quarto Oggiaro, 4.000 a Porta Nuova e 4.500 euro in zona San Babila.
Il perché degli aumenti
I prezzi sono decisamente aumentati per una concomitanza di fattori, in primis l’inflazione: chi affitta utilizzando il regime della cedolare secca per otto anni non può aumentare il canone di locazione e, con il costo della vita cresciuto all’8,1%, cerca di ammortizzare i mancati guadagni futuri aumentando subito il costo mensile.
Poi c’è la domanda, che è nettamente inferiore all’offerta, e come recita la più nota legge dell’economia, questo fa aumentare i prezzi: in questo momento il disposto congiunto tra inflazione, rialzo dei tassi sui mutui e timori di crisi all’orizzonte, rende pensare di acquistare casa a Milano per lo meno difficile.
Mutui fuori portata
Le rate di un mutuo per l’acquisto di casa, negli ultimi 12 mesi, sono cresciute fino al 50%, per cui l’acquisto, per molti nuovi nuclei familiari o giovani single, è diventata un’opzione impraticabile, e devono quindi rivolgersi al mercato dell’affitto facendo così crescere la domanda.
In questo contesto, e per il timore di morosità, si preferisce dunque affittare a termini temporali più brevi, magari a studenti, situazione in cui è possibile massimizzare l’introito e minimizzare il rischio di morosità.
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