Il parlamento europeo ha approvato in prima lettura la direttiva Case Green che prevede che gli immobili raggiungano la classe energetica E entro il 2030, la classe D entro il 2033 e la neutralità assoluta (classe A++++) entro il 2050. Questi sono gli obbiettivi di classe energetica casa; gli immobili non residenziali e gli uffici pubblici hanno obbiettivi ancora più stringenti, la classe energetica E entro il 2027 e D entro il 2030.
Le deroghe alle classi energetiche
Il testo prevede la possibilità dei singoli stati di derogare alla norma per quanto concerne monumenti, edifici storici o luoghi di culto, alloggi speciali di proprietà pubblica e un’esenzione generica del 22% del patrimonio immobiliare residenziale. Tra l’altro, al momento la classificazione energetica degli edifici non è uguale in tutti gli stati membri: un comune criterio di valutazione dovrà essere definito durante la stesura del testo definitivo.
Iter legislativo per la casa green
Questo è solo il primo passo dell’iter legislativo per l’approvazione definitiva della direttiva: adesso si aprirà un confronto a tre (rappresentanti di Parlamento Europeo, Consiglio Europeo e Commissione Europea) per applicare correttivi e arrivare alla versione definitiva che dovrà poi essere poi applicata fai vari stati. Voci critiche si sono levate relativamente alla fattibilità temporale e al fattore costi e finanziamenti di questo adeguamento del patrimonio immobiliare degli stati membri.
Classe energetica casa: situazione in Italia
L’elenco degli immobili censiti dagli APE e redatto dall’Enea relativo al patrimonio immobiliare residenziale italiano parla abbastanza chiaro: il 34,3% degli immobili è in classe G, la peggiore, il 25,4% in classe F, il 16,3% in classe E, il 9,8% in classe D, il 4,4% in classe C, il 2,4% in classe B e 7,3% in classe A (diviso nelle sue 4 sottoclassi, A1 – A4, la migliore).
Quando andrebbe fatto l’efficientamento energetico?
Il testo approvato prevede che gli interventi efficientamento energetico dell’immobile vengano effettuati al momento dell’ingresso di un nuovo inquilino o al momento della vendita o della ristrutturazione dell’edificio. Gli interventi di efficientamento energetico più comuni nella sostituzione degli infissi, l’installazione di una caldaia a condensazione e la coibentazione del tetto. Questo dovrebbe già essere sufficiente per fare salire la classe energetica di un edificio da G ad E. Per salire alla D sono solitamente necessari interventi più sostanziosi come il cappotto termico e la conversione dell’impianto di riscaldamento e acqua calda con un sistema a pompa di calore.