Il crowdfunding immobiliare è una novità introdotta recentemente nell’ordinamento italiano e permette ottime opportunità sia per gli investitori che per chi vuole acquistare un immobile.
Il crowdfunding generalmente è la raccolta diffusa di capitali, tra i piccoli risparmiatori, per sostenere imprese di ogni tipo, in prevalenza start up, e anche in ambito immobiliare la raccolta dei fondi avviene secondo una ratio simile. Scopriamola insieme!
Investire nel crowdfunding immobiliare
Il presupposto del crowdfunding immobiliare è che difficilmente si abbia la liquidità necessaria per acquistare un immobile, e che delle volte l’alternativa mutuo potrebbe non essere percorribile, o per l’insostenibilità delle rate o per un eventuale rifiuto da parte delle banche. Ed è qui che entrano in gioco le piattaforme di crowdfunding online, che mettono in contatto domanda e offerta.
Una volta scelta la piattaforma, si procede con la registrazione dell’utenza, e si sceglie tra i progetti proposti quello che si ritiene più interessante (ad esempio un nuovo complesso edilizio a Firenze, un vecchio hotel a Milano trasformato in mini appartamenti). Spesso le opzioni sono molteplici e riguardano anche l’estero.
Si possono investire anche poche centinaia di euro, basta acquistare quote di un progetto e, alla scadenza (cioè quando lo sviluppatore ha venduto gli appartamenti) si riceve indietro il denaro, maggiorato di un rendimento, che viene sempre stimato all’inizio, e che spesso può arrivare anche intorno al 10%, ma che non è garantito, come nei titoli di Stato.
A questo punto bisogna stare attenti a controllare la natura giuridica degli operatori, perché il meccanismo di remunerazione può sembrare lo stesso, ma tecnicamente le piattaforme si dividono in due tipologie. Da un lato c’è l’equity crowdfunding immobiliare che indica un finanziamento da parte dell’investitore che riceve in cambio quote societarie del progetto in cui investe. Dall’altro lato si trova il lending crowdfunding immobiliare, che consiste nel prestito di capitali a sostegno di un’operazione immobiliare da parte di un prestatore che riceve in cambio il capitale prestato maggiorato dagli interessi.
In sintesi, il crowdfunding immobiliare si compone di 3 elementi: la piattaforma web, gli operatori immobiliari e gli investitori immobiliari. Una società proponente (operatore immobiliare) presenta il proprio progetto immobiliare ai gestori della piattaforma di crowdfunding immobiliare che provvederà a valutarne l’idoneità e la sostenibilità finanziaria.
Dopo aver passato l’esame tecnico, e dopo essere stata approvata, la piattaforma pubblicherà l’opportunità immobiliare online a cui potranno partecipare tutti gli investitori immobiliari. Successivamente, i partecipanti dell’equity investiranno i propri capitali ottenendo quote societarie del progetto ad operazione conclusa, mentre i prestatori del lending metteranno a disposizione il proprio capitale che verrà restituito loro a fine operazione con gli interessi.
Le migliori piattaforme di crowdfunding immobiliare
In Italia, secondo l’ultimo rapporto Real estate crowdfunding report 2020, curato dal portale Walliance e dal Politecnico di Milano, sono stati raccolti 157,87 milioni di euro in questa modalità, da quando il sistema ha iniziato a prendere piede (2017). Durante la pandemia il settore ha preso ancora più velocità, probabilmente per la ricerca di canali alternativi su cui investire la liquidità andando a caccia di ritorni interessanti. Su quel totale di 157 milioni, infatti, 65 milioni sono stati investiti nel 2020 e oltre 40 soltanto nei primi sei mesi del 2021. A gennaio 2022 erano state finanziate 469 campagne, suddivise in 90,43 milioni raccolti in modalità lending e 67,44 in equity.
Su internet si trovano tantissime piattaforme di crowdfunding immobiliare, e proprio per questo è bene tenere gli occhi aperti. Il consiglio è di optare per le piattaforme più popolate e meno generaliste possibili. Tra le piattaforme principali si segnalano Walliance (43,5 milioni raccolti), Rendimento Etico (30,48 milioni), Concrete Investing (21,39 milioni), Trusters (16,7 milioni), Housers (13,25 milioni), Re-Lender (10,4 milioni), Recrowd (6,29 milioni).
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