MF intervista Charlie Cinolo sull’andamento del Mercato Immobiliare

MF intervista Charlie Cinolo
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Charlie Cinolo, CEO di Facile Immobiliare, è stato intervistato da MF Milano Finanza sulle prospettive del mercato immobiliare per l’anno 2024.

Gli italiani compreranno meno case anche nel 2024. Se il 2023 dovrebbe chiudere con un -15% nelle transazioni con le compravendite, scese a 660-80 mila, il mercato immobiliare tricolore nel 2024 «dovrebbe perdere un altro 10% e accusare un calo dei prezzi, senza però scendere sotto quota 550 mila compravendite annue». Per la ripresa del mercato si dovrà attendere, con ogni probabilità e dato che la BCE non ha ulteriormente alzato i tassi, la fine dell’anno in corso e poi si «potrà comprare bene». Questa la ricostruzione fatta per MF-Milano Finanza da Charlie Cinolo, CEO di Area Business della divisione Real Estate del gruppo Renovars spa per Facile Immobiliare.

Già alla fine del 2023 si è iniziata a vedere una contrazione dei prezzi, in particolare nelle città medio grandi, un trend che non si invertirà nel 2024. Anzi, anche Milano che finora si è mossa controcorrente registra i primi segni di rallentamento dei prezzi. Al contrario, invece, guadagnano costantemente valore le nuove costruzioni e in particolare quelle con una classe energetica elevata.

Oltre alla dimensione valoriale ambientale, pesa anche il fatto, aggiunge Cinolo, che si è ridimensionato il potere d’acquisto degli italiani, che quindi, avendone la possibilità, scelgono di comprare immobili già efficienti da un punto di vista energetico «così da avere poi vantaggi permanenti nella gestione delle spese di famiglia».

La dimensione green «rimarrà sicuramente prioritaria ma i potenziali acquirenti di immobili sono diventati più attenti in generale nel compiere le proprie scelte». Lo dimostra il fatto che si prendono più tempo: per una compravendita si è allungato, considerando anche il primo mese del 2024, sono necessari 120 giorni medi, dai 91 giorni al 2022 ai 106 del 2023.

Particolarmente negativo invece l’andamento negli ultimi mesi del 2023 del comparto immobiliare corporate in Italia, «che segna un -50-60%», e continuerà a contrarsi nel 2024. Nello specifico, «il comparto uffici, anche per lo smartworking, ha rallentato, logistica si è proprio bloccata mentre il commercio ha tenuto, tanto che i negozi nelle vie più frequentate delle grandi città hanno riportato vendite interessanti».

Tutti questi trend secondo Cinolo sono «inevitabili in quanto parte di un ciclo economico e legate a dinamiche inflattive e monetarie (tra cui la variazione dei tassi di interesse) di livello europeo se non globale. L’Italia può cercare di Iimare le conseguenze sul mercato immobiliare domestico «introducendo qualche contributo per i giovani ad esempio o agevolazioni per le ristrutturazioni, come gli sconti in fattura, che attribuiscano maggior valore agli immobili».

Non c’è però da disperare: il picco minimo del mercato immobiliare italiano, nonché Ue, è stato toccato nella recessione del 2014 post-crisi del 2008 ma «le banche hanno lavorato meglio negli ultimi 15 anni non concedendo mutui in maniera sconsiderata ma effettuando un’attenta analisi del rischio». Insomma ci sarà un ridimensionamento del mercato immobiliare italiano ma non un crollo preoccupante.

Leggi l’articolo di Silvia Valente su MF Milano Finanza

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