Pannelli solari da balcone, sono davvero una soluzione per risparmiare?

Pannelli solari da balcone
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In termini di risparmio energetico e di fonti rinnovabili, la nuova tendenza sembrano essere i pannelli solari da balcone, vengono spesso chiamati impianti plug and play, dei piccoli pannelli fotovoltaici da montare sul balcone o terrazzo per ridurre, almeno in parte, la dipendenza energetica dalla rete.

Pannello solare da balcone, pro e contro

I pannelli solari da balcone misurano mediamente 1×1,70 metri, pesano una ventina di chili e vanno montati sulla parete esposta a sud dell’abitazione. Tra gli indubbi vantaggi c’è il fatto che l’installazione di un pannello non richiede autorizzazioni (a meno di abitare in zone tutelate da vincoli paesaggistici e norme comunali), costano relativamente poco (tra i 300 e i 700 euro, la cui metà si può detrarre dalle tasse in dieci anni) e sono semplici da montare e collegare all’impianto di rete domestica, basta una presa elettrica dedicata.

Tra i contro dei pannelli fotovoltaici da balcone ci sono il basso rendimento energetico, circa 300 Kp, Kilowatt di picco, che corrispondo in condizioni ottimali a circa 400 KWh annui: ipotizzando un consumo annuo di 2500 KWh si andrebbe a risparmiare il 16% di corrente in bolletta. In più l’energia non utilizzata viene ceduta alla rete senza remunerazione tipo scambio sul posto.

Una soluzione può essere montare più pannelli da balcone, fino ad un massimo di tre: attenzione però, in base al numero di pannelli e della potenza installata bisognerà richiedere permessi differenti, come vedremo tra poco e, ovviamente, l’investimento iniziale sale.

Permessi per il fotovoltaico da balcone

La normativa relativa all’installazione dei pannelli fotovoltaici è stata molto semplificata, declassandone l’installazione a interventi di manutenzione ordinaria non soggetti a permessi, autorizzazioni o “atti amministrativi di assenso”. Per i condomini è necessario comunicare l’installazione di un fotovoltaico da terrazzo all’assemblea o, meglio ancora, ottenere una delibera di approvazione, per evitare successive contestazioni.

Per quanto riguarda la potenza, per i sistemi sotto i 350 Watt basta una comunicazione al gestore della rete attraverso il modello di Comunicazione Unica di Arera, tra i 350 e gli 800 Watt serve anche la dichiarazione di conformità riguardante l’impianto e il suo schema elettrico. Gli interventi di manutenzione ordinaria valgono per sistemi entro gli 800 Watt, quindi due pannelli, superati i quali è necessario richiedere l’autorizzazione, però superata tale soglia, si può accedere alla remunerazione per l’energia ceduta alla rete con lo scambio sul posto.

Valutazioni sulla convenienza

I pannelli fotovoltaici da balcone possono essere considerati un piccolo investimento che alla lunga porterà a risparmiare ma va fatto con oculatezza: è innanzi tutto importante che l’immobile abbia le caratteristiche per sfruttare appieno i pannelli (balcone o terrazzo esposto a sud, non troppo adombrato da altre strutture), poi bisogna pensare di spostare le attività più energivore (lavatrice, lavastoviglie, forno, ferro da stiro) negli orari di massima irradiazione così da sfruttare tutta l’energia prodotta dal pannello; contemporaneamente valutare una tariffa luce monoraria o che nelle stesse ore, cioè la fascia F1 (la più cara dalle 8:00 alle 19:00 da lunedì a venerdì) non costi troppo, qualora gli elettrodomestici dovessero esaurire l’energia prodotta dal pannello e accedere a quella della rete. Infine, calcolato il risparmio in euro annuo sulla bolletta (abbiamo detto l’equivalente di circa 400 KWh, il costo a KWh dipende dal contratto, verificate sulla bolletta) e la detrazione fiscale del 50% in dieci anni, si potrà sapere quando si ripagherà l’investimento e quando si inizierà realmente a risparmiare. 

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